VIAREGGIO. “E’ bene che il dibattito politico affronti anche il tema dei giovani e delle loro necessità e mi sento di ringraziare la Crea per averlo riportato, al centro dell’attenzione”. Lo scrive Filippo Antonini, candidato sindaco della coalizione di sinistra Viareggio Bene Comune.

“Viareggio per troppo tempo sembra non aver voluto occuparsi di loro che invece rappresentano il futuro e la speranza, mentre tutto intorno, nella società, il target giovanile è preso in considerazione soltanto da un punto di vista commerciale. Oppure spesso vengono criminalizzati se si autorganizzano e rivendicano istanze di socialità non mercificata, se fanno attività politica, se provano ad intervenire nelle contraddizioni che caratterizzano la ‘società degli adulti’. Ed è bene anche non essere ipocriti e ammettere semplicemente che i giovani possono pure sbagliare, con la loro naturale esuberanza, con la loro ansia di crescere.

“Ma sta al mondo adulto essere sufficientemente autorevole, piuttosto che autoritario e creare una cornice all’interno della quale i giovani possano trovare punti di riferimento, regole da condividere e, al tempo stesso, modalità per affermare la loro visione nuova e dirompente.

“La nostra coalizione Viareggio Bene Comune è formata da molti giovani, alcuni anzi giovanissimi, che portano avanti percorsi di autorganizzazione importanti, che si rimboccano le maniche e intervengono, a costo zero, anche là dove persino le istituzioni hanno fallito. Ecco, io credo che sia questa la parte più sana della società futura e noi vogliamo mettere in atto tutte quelle proposte che da loro sono state avanzate: dall’ostello della gioventù alla scuola popolare, dagli spazi recuperati trasformati in luoghi di aggregazione agli eventi turistico-culturali attenti alle novità, all’arte contemporanea, all’arte di strada.

“I giovani vanno nuovamente coinvolti nelle grandi manifestazioni culturali come il Carnevale e il Pucciniano, a loro dobbiamo assicurare la possibilità di fare sport – mentre invece i centri sportivi cittadini sono chiusi o a rischio chiusura – e di fare impresa, magari legata al turismo sostenibile, ai nuovi mestieri che nascono, alle nuove forme di aggregazione di professionisti, secondo la filosofia del coworking e molto altro.

“Per le stesse ragioni è necessario sostenere le associazioni e le cooperative che danno lavoro e forniscono servizi nel cosiddetto Terzo Settore, per tutti quei soggetti, giovani e non giovani, che sono svantaggiati. Abbiamo in eredità dalle amministrazioni precedenti un buco di bilancio milionario, ma questo non deve essere un alibi: ascoltiamo le istanze che nascono dai gruppi, dalle associazioni, da chi lavora tutti i giorni con e per gli altri e proviamo a trovare insieme le soluzioni necessarie”.

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